Riappropriarsi delle proprie origini

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Le origini, le radici, la nascita solo sempre legate alla terra come elemento e al primo chakra; quando penso alle mie origini come donna, come persona e come strega mi vengono in mente sempre un infinità di cose; la mia famiglia, il mio contesto sociale e la mia religione sono sicuramente una parte importante della mia vita e hanno influenzato non poco la mia personalità, la persona che sono diventata nel corso degli anni e le decisioni che ho preso per merito o causa loro mi hanno fatta diventare quella che sono oggi; ma nonostante queste possano sembrare le cose più ovvie, ci sono altre cose che ci legano gli uni agli altri in termini di storia dell’umanità, di scoperte scientifiche, di correnti filosofiche e letterarie che hanno influenzato i percorsi di ognuno di noi in modi spesso differenti, plasmandoci in quello che siamo oggi. Ogni volta che qualcuno si riferisce alle radici cristiane dell’Europa mi rotolo dalle risate, eppure in un modo o nell’altro la religione cristiana ha influenzato la nostra società e le nostre vite negli ultimi 20 secoli; non ho intenzione di entrare in un ginepraio da sola, ma se mi guardo intorno e ripenso alle correnti che maggiormente hanno influenzato il nostro continente per una ragione o per l’altra spingono tutte lontano dalla terra, in senso spirituale e materiale; il progresso da una parte ci ha permesso di debellare numerose malattie in compenso molti bambini nati in città non hanno idea che le mucche non siano lilla…non sono una persona catastrofista ma leggo i giornali, prego sempre (anche se prego altri dei non vuol dire che io non preghi) che prima o poi l’umanità faccia delle scelte migliori di quelle viste finora; ma se dovesse accadere qualcosa, una qualunque cosa che porti le nostre comode esistenze in una direzione differente, quanti di noi sarebbero in grado di sopravvivere? Nel tempo in cui la massima aspirazione è diventare amministratore delegato o almeno uno sportivo, quando il denaro può comprare tutto e anche di più, chi è in grado di provvedere alla propria famiglia se perde il lavoro, quando il denaro finisce, se la tua casa scompare…abbiamo perso le origini del nostro sapere pratico, se non li prendessimo al supermercato i funghi dei nostri risotti probabilmente ci regalerebbero una bella lavanda gastrica; nel tempo in cui la batteria del telefono è di importanza vitale chi perde tempo ad imparare ad accendere un fuoco, a costruire un riparo a capire come orientarsi nei boschi o in mare aperto…il pensiero che mi consola che in mezzo ad un milione di professionisti dei numeri e delle regole una strega troverà sempre il sistema di sopravvivere…non fosse altro perché conosciamo i poteri delle erbe. Non rimpiango certamente il medioevo quando le prospettive di vita tra guerre, malattie e fame non andavano oltre i 30 anni, mi rammarico solo del fatto che a molti bambini oggi non si insegni nulla di praticamente utile, che sia imparare a pescare o a fare il pane, a distinguere le piante commestibili o a sapersi arrangiare.

6 commenti Aggiungi il tuo

  1. sabry71 ha detto:

    Bellissimo articolo….. è un tema a cui penso molto spesso.
    Sono convinta che il vivere vicini alla terra possa non escludere l’utilizzo delle moderne tecnologie che aiutano l’umanità ma il mix delle due cose sembra impossibile. Perché è una questione di mentalità della gente e non di effettiva impossibilità…

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    1. lastregaurbana ha detto:

      Sono d’accordo, l’ultima cosa che vorrei è tornare a vivere all’età della pietra, come dici tu non sarebbe impossibile; ma è proprio una questione di mentalità 😉

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  2. Ma certo! … però vorrei aggiungere una sola cosa.
    Troppo spesso le comodità del progresso ci allontanano dalla realtà della cose, sia che si tratti di natura o di tecnologia. Ma è il mondo in cui viviamo oggi, e dobbiamo anche imparare a districarci nel quotidiano con le regole del quotidiano.
    Ciò non toglie però che le regole del quotidiano debbano essere arricchite con tutte le esperienze del “passato” che ci vengono in mente. La gioia di accendere un fuoco, quel piacere della luce della fiamma sono sensazioni che la play-station non ti potrà regalare mai.
    Spetta a noi insegnare il giusto compromesso.

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    1. lastregaurbana ha detto:

      Sono d’accordo con te, e nel senso della vita quotidiana è più che sacrosanto, imparare dal passato e progredire fa parte della natura umana, ma in molti casi non riusciamo a portarci appresso le conoscenze dei nostri avi e non essendo congenite in caso di necessità non avremmo molte capacità di sopravvivenza perché facciamo troppo affidamento sulle nostre comodità e in caso di bisogno non vediamo delle alternative, la realtà è quella con cui ci relazioniamo quotidianamente, ma i compromessi sono spesso difficili da mercanteggiare! E’ un discorso molto complesso ma ho capito quello che volevi dire. 😉 a presto!

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      1. “Relazioniamo quotidianamente … ” … buffo, la sintesi sul web è tiranna e avevo cancellato due righe per non fare apparire il post troppo “pesante” … ma sarai mica una … strega? 😇

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      2. lastregaurbana ha detto:

        Sì che sono una strega…non si era capito? 😉

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